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  • Immagine del redattoreThomas Raimondi

LES SALAUDS, (2013).

Les Salauds è un film del 2013, diretto da Claire Denis.


Il montaggio cut up è funzionale e simbolico della vicenda, così come l'alternarsi di realtà parallele che descrivono un mondo che crolla in ogni dove. Una deriva morale e sociale senza appello, un occhio esterno che condanna tutto e tutti. Magnifica regia che alterna realismo a onirismo macabro con eleganza superiore, creando mood differenti seppur uguali nella loro ineluttabile decadenza.

La soundtrack dei Tinderstick, tra Drive e una session di Dirty Beachs, è davvero perfetta e sinestetica, inghiotte e fagocita ogni cosa nella sua spirale concentrica. Ipnotizza e ammorba l'osservatore senza dargli tregua.


Il film si basa su equilibri e contrasti cromatici e semantici architettati con grande maestria che non danno mai la sensazione di vacillare.

La messa a fuoco dei personaggi è una lenta e nervosa metafora della vicenda e delle vite che s'intrecciano, mai del tutto definite ma non per questo meno credibili o coinvolgenti.


Una vergine pagana che non redime ma insanguinata (come in Cannibal Love) dipinge la ferita dell'anima che non può essere guarita. Tutto sta dietro, nel suo compiersi davanti, ovvero ciò che è destinato a marcire è corrotto nel profondo, un verme che divora la carcassa, qualcosa di oscuro e rarefatto che ottenebra il cuore, disperazione e crisi di certezze come specchio di personalità complesse dove sopravvive qualcosa di umano che diventa però scaturigine di abomini e disumanità troppo crudeli per essere perdonate.








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