HIMIZU è un film del 2011 diretto da Sion Sono.
Sion Sono costruisce sulle macerie dello tsunami un inno alla vita e al riscatto. Un ode d'amore e speranza per un futuro che può e deve compiersi.
"Un fiore è davvero così speciale? Questi fiori unici. Uno di loro potrebbe sbocciare nella foresta e non essere mai visto. Non tutti i fiori posso essere ammirati in un vaso. Sognare e impegnarsi fa sbocciare un fiore? E' così meraviglioso darsi da fare per un sogno?"
Le domande senza risposta di Chazawa risuonano nel film dando significati e connotazioni a gesti e azioni.
L' urgenza di vivere una quotidianità gratificante unisce le persone che attraverso valori riconosciuti fondano una famiglia (il sogno) che però può corrompersi e incubare l'odio verso ciò che procrea (l'incubo).
In un mondo di abusi, violenze, disonestà e falsi miti sembra non esserci più posto per quei principi che hanno spinto l'uomo a raggrupparsi per condividere.
In questo contesto il protagonista Sumida rappresenta se stesso e fuor di metafora una nazione schiacciata.
Un ragazzo abbandonato dalla madre, che uccide il proprio padre come atto necessario per sopravvivere ed evolvere. Un vecchio dipinto come balordo e inumano che distrugge scelleratamente se stesso; contrapposto ad un'altra figura maschile: un senza tetto protettivo e paterno, seppur estraneo, che riconosce il fallimento scommettendo su un riscatto futuro.
Un cambiamento possibile solo attraverso il sangue.
Essere disposti al sacrificio personale per un atto di fede avvolgente e complesso.
Sumida sceglie di fronteggiare la vita. Sceglie di pagare il prezzo per affrancarsi da una condizione d'oblio e passività immobile, riacquistando dignità ai suoi occhi e a quelli di coloro i quali in lui hanno creduto.
Himizu è un film che parla di distruzioni e rinascite, passati remoti e futuri anteriori.
Himizu è ciò che ognuno dovrebbe auspicare ad essere, un fiore che germoglia e sboccia sulle rovine del mondo.
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