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Immagine del redattoreThomas Raimondi

AIN'T THEM BODIES SAINT, (2013).

AIN'T THEM BODIES SAINT, (2013).



Come nel "Badlands" di Malick ampi spazi e lunghi respiri accompagnano i protagonisti in un paese lontano, perduto nel presente e nella natura selvaggia. Trattenere il fiato perché la terra trema e così le certezze che svaniscono al mattino.


Come in "Tabu" di Gomes relazioni impossibili e canzoni romantiche fan scoppiare il cuore, gonfio di lacrime e nulla, perché esiste qualcosa che è impossibile afferrare…sfila come mano tra i capelli ma di lei non rimane traccia alcuna. Un tempo dell'esistere che è passato nostalgico ancor prima di essersi compiuto.


Se esiste un sentimento quello è puro, come l'illusione di essere stati una scintilla che è diventata fuoco. Come corpi incendiati che affermano attraverso se stessi un'anima che è feroce perché sa che non sarà per sempre, in pericolo sanguina perché vuole possedere ciò che in eterno sfugge.



Rimane solo il ricordo, forma residuale di appartenenza totale ed incondizionata a se stessi.


Dono sincero e fecondo all'atra metà del nostro amore.

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